La raccolta differenziata secondo NOVAMONT: prevenire anziché curare

“Finora sono 35 negli ultimi sei mesi gli incendi che sono stati appiccati agli impianti di riciclo di tutta Italia,” esordiva così un articolo pubblicato a inizio ottobre sul Sole 24 Ore, che, in maniera piuttosto chiara, evidenziava il fatto che in Italia la raccolta differenziata è una questione scomoda a tal punto da generare degli “incidenti” la cui frequenza non lascia spazio a dubbi su “spiacevoli fatalità”.

Ma non si tratta solo di legalità e di interessi speculativi. Per comprendere quanto sia importante la raccolta differenziata basta un sommario redatto da Educambiente: se tutta la plastica che ogni italiano produce (circa 35 chilogrammi l’anno) fosse completamente riciclata, un comune da 100.000 abitanti risparmierebbe 12.000 tonnellate di petrolio e carbone; in Italia ogni anno vengono consumate più di 1 miliardo e 500 mila lattine, e produrre 1 chilo di alluminio riciclato richiede 14.2 kilowattora in meno della produzione di alluminio non riciclato; una tonnellata di carta richiede 440.000 litri d’acqua, se fosse riciclata ne richiederebbe appena 1.800; ancora, un solo chilogrammo di olio usato disperso nell’ambiente inquina 1.000 metri cubi d’acqua, se venisse riciclato,100 chilogrammi di olio usato sarebbero utili a produrre 68 litri di olio nuovo.

Non serve dilungarsi in complicate disamine sulla sostenibilità ambientale per comprendere quanto per noi, per il nostro pianeta e per la nostra economia la raccolta differenziata potrebbe fare la differenza. La buona notizia è che nonostante tutto l’Italia si sta muovendo nella direzione giusta.

Il Rapporto rifiuti Ispra 2015 parla chiaro: nel 2014 l’Italia ha riciclato 13,4 milioni di tonnellate di rifiuti, registrando un aumento del 3% rispetto all’anno precedente. La produzione degli stessi rifiuti registra dei dati frammentati per la Penisola, con un aumento concreto nel Nord Italia (+1.4%) e, invece, una decrescita al Centro (-0.3%) e al Sud (-0.9%).

“I valori pro capite confermano la crescita della raccolta nel Centro Italia: 223 chili per abitante per anno (+23 chili rispetto al 2013), leggermente superiore al dato nazionale (221 chili per abitante per anno). Al Nord si raccolgono 281 chili per abitante per anno (+15 chili rispetto al 2013), mentre al Sud sono 139 chili per abitante per anno (+10 chili).” Nonostante il ritardo abbiamo raggiunto una percentuale complessiva del 45.2% in Italia, in linea con il target previsto stabilito dall’Unione Europea nel 2008, che però, nel frattempo, è stato alzato al 65%.

Uno dei punti di forza del sistema di gestione rifiuti italiano è la raccolta dell’umido, la cui efficacia risiede nell’utilizzo di sacchi in bioplastica compostabile, impermeabili, igienici, traspiranti, e idonei al trattamento in impianti di digestione anaerobica e compostaggio. La compostabilità dei sacchi, infatti, è una caratteristica essenziale per garantire la qualità del materiale raccolto.

Se la raccolta differenziata è un passaggio fondamentale per raggiungere gli obiettivi stabiliti dall’Unione Europea, ciò che è davvero necessario è cambiare mentalità. Sostenibilità  significa pensare all’ambiente prima ancora di produrre il rifiuto stesso e in questo senso si sta muovendo NOVAMONT, che si sta impegnando nello sviluppo di bioplastiche e biochemicals prodotti grazie all’integrazione tra chimica, ambiente e agricoltura.

Non si tratta più, quindi, di limitare il danno generato dalla produzione dei rifiuti, ma di prevenirlo grazie allo sviluppo di prodotti in linea con la natura, e che possano quindi ridurre al minimo il loro impatto ambientale.

Dai centri di ricerca NOVAMONT arriva il MATER-BI, la versatile e innovativa bioplastica creata da NOVAMONT con cui si realizzano soluzioni e prodotti ambientalmente sostenibili che si incontrano nella vita di tutti i giorni: i sacchetti della spesa, quelli per la raccolta dell’umido, i teli per la pacciamatura agricola, le reti della frutta, gli involucri di carta e fazzoletti, i piatti, le posate e i bicchieri, le coppette per il gelato e i cucchiaini…Un ciclo virtuoso dalla natura alla natura. Parole d’ordine: biodegradibilità e compostabilità—e, ancora, l’obiettivo è sviluppare una mentalità votata all’ecosostenibilità, partendo dalla creazione di materiali sempre più compatibili con i processi della raccolta differenziata.

Resta fondamentale risolvere alcune problematiche relative alla gestione e allo smaltimento dei rifiuti urbani: dal massimizzare il recupero dei materiali riciclabili, passando per la riduzione dei costi dello smaltimento, fino all’incremento della produzione di compost dai rifiuti, le bioplastiche NOVAMONT si pongono come punto di riferimento per la sofisticazione dei processi di ecosostenibilità che si stanno consumando in Italia, e che la stanno rendendo un paese all’avanguardia nella ricerca di soluzioni che ottimizzino costi e risultati dei sistemi di gestione integrata dei rifiuti urbani. D’altronde è meglio prevenire, che curare.