Tra i grandi problemi ambientali che affliggono il nostro pianeta c’è sicuramente l’inquinamento da plastica, testimoniato dal deturpamento dei mari, dal soffocamento della fauna ittica e dalla contaminazione del suolo.
Il danno ingente è dunque ravvisabile su più fronti e può essere contrastato solo mediante l’adozione di soluzioni alternative e maggiormente sostenibili.
Alla luce di ciò sono state approvate alcune leggi che vietano la commercializzazione di prodotti in plastica monouso, tra cui i sacchetti per la spesa. Gli shopper monouso da asporto, per essere conformi alla normativa vigente, devono infatti essere biodegradabili e compostabili – come i sacchetti in Mater-Bi – secondo lo standard UNI EN 13432 del 2002, e devono avere, impressi e ben visibili, i marchi di certificazione: contrassegni di enti certificatori che ne attestano la qualità e la regolarità.
Pur essendoci dunque indicazioni chiare sulle caratteristiche che una busta deve avere per essere biodegradabile e compostabile, nel 2020 sono state sequestrate dalle Forze dell’ordine più di 15 tonnellate di shopper illegali: buste irregolari che alimentano la criminalità organizzata, le cui attività contribuiscono a devastare l’ambiente e a danneggiare quelle imprese che operano nel solco della legalità.
I dati arrivano direttamente dall’Osservatorio di Assobioplastiche e sono stati riportati nell’ultimo rapporto Ecomafia 2021. Le storie e i numeri della criminalità ambientale in Italia: un importante documento realizzato da Legambiente, con il sostegno di Novamont, per analizzare l’aggressione ecocriminale, sensibilizzare la comunità e contrastare la diffusione degli ecoreati anche attraverso l’informazione.
Ogni persona è dunque tenuta a verificare, al momento dell’acquisto, che i sacchetti monouso riportino la scritta “biodegradabile e compostabile”, il riferimento alla norma UNI EN 13432 e i sopraccitati marchi di certificazione, al fine di osteggiare il racket degli shopper illegali e di comprare un prodotto di comprovata qualità, riutilizzabile per la raccolta della frazione organica. Un piccolo gesto di fondamentale importanza per tutelare la salute della Terra e di chi la abita.